Confinamento dei pilastri in c.a. con giunzioni GTS e fasciature in FRP a confronto

La capacità di resistere ad azioni sismiche degli edifici in cemento armato è fortemente legata alla capacità del calcestruzzo degli elementi portanti verticali, pilastri e setti, di deformarsi oltre il suo limite elastico assunto convenzionalmente pari al 3,5 ‰.

Tale valore costituisce il limite per un calcestruzzo non adeguatamente confinato, situazione che generalmente troviamo nelle costruzioni esistenti, ma che è possibile ovviare con un adeguato confinamento per mezzo di tecnologie attualmente disponibili, fra queste la realizzazione di nuove staffe d’armatura giuntate meccanicamente o l’applicazione di materiali composti FRP e FRCM.

Oggi è possibile cerchiare i pilastri, confinandoli al meglio, grazie alla nuova giunzione meccanica GTS Tecnaria, senza nemmeno doverne aumentare la sezione in c.a. originale. Tale tecnica, semplice ed economica, permette oltretutto l’abbattimento di minimo due classi di rischio, cosa di non poco conto se si pensa che i nuovi requisiti Sisma Bonus introdotti con Decreto Rilancio 2020, consentono la detrazione fiscale degli interventi per miglioramento sismico già con l’abbattimento di una classe se rispettanti certi requisiti.

 

Ma quali vantaggi quindi, in termini di prestazioni e costi, offrono queste due soluzioni maggiormente impiegate? In questo articolo si è voluto dare una risposta per mezzo di un confronto numerico ed oggettivo.